Sono molteplici le conseguenze di ciò: ricatto, pubblicazione di dati sensibili, rivendita di questi dati nel dark web, utilizzo dei propri dati personali con scopo di truffa ecc..
Questi non sono problemi da sottovalutare e non bisogna osservarli con uno sguardo poco attento.
Ogni giorno vengono attaccate centinaia di società, l’UE ha stretto la cinghia sul tema privacy/GDPR, e i sistemi operativi sia su smartphone che su Pc sono in continuo aggiornamento.
Perché?
Chi afferma di essere protetto e sicuro non si rende conto che essendo “Always on” con pc, smartphone, termostati smart, alexa, google, la superficie di attacco hacker e/o virus/malware è esponenzialmente cresciuta soprattutto negli ultimi anni e continua a farlo.
È importante capire che la sicurezza dei dati e delle persone non sono due cose separate. La sicurezza è un insieme di elementi dal software all’hardware fino alla formazione del personale, insomma un’attitudine.
Bisogna perciò che le aziende prendano con serietà il problema della cybersecurity. Purtroppo, queste mancanze sono dovute anche all’assenza di una legislazione in materia e di una mancata consapevolezza delle reali minacce che ci sono oggi in rete.
Bisogna occuparsi di cybersecurity come un’estensione della sicurezza aziendale, che protegge tutti anche se ancora non è obbligatorio farlo.